Molinara
sin.
Rossara, mulinara, scavolegno, uva salà, molinara dal sangue di lumaca, rossanella gentile, breppion, breppon molinaro, rossara della forcella, vespone.

Storia:

Questo vitigno ha origini incerte e le prime notizie risalgono al Pollini (1818). Il nome dell'uva Molinara deriva dal vernacolo ''mulinara'' (da mulino), ed è da attribuire al fatto che gli acini di quest'uva sono abbondantemente pruinosi da sembrare quasi spolverati di farina. Più frequentemente l'uva "Molinara" si vinifica insieme ad altri vitigni per dare i noti vini veronesi.

molinaraLa Molinara è un'uva in pericolo. Abbandonato dai grandi produttori di Amarone e Valpolicella, perché considerato artefice di un'uva troppo povera, questo vitigno rischia letteralmente di scomparire dalla Valpolicella e dai vigneti di tutt'Italia. E sarebbe una perdita non da poco, visto che fino dal 1968, quando il primo disciplinare stabilì le regole per la Doc della Valpolicella, il cocktail vincente prevedeva un 70% di Corvina, un 20% di Rondinella e un 10% di Molinara. Senza deroghe. Dal 2008, sull'obbligatorietà della Molinara nel disciplinare del Valpolicella si è aperta una feroce discussione tra i vari produttori, tra innovatori e tradizionalisti, che alla fine ha portato ad una specie di compromesso: è stata tolta l'obbligatorietà dell'uso dell'uva Molinara, in misura di almeno il 5% nella produzione della Doc Valpolicella, e inserita nel disciplinare la parola ''consentita'' ottenendone il benestare dal Ministero dell'Agricoltura.

Diffusione:

Nel 1800 questo vitigno era coltivato nella Valpolicella, in Valpantena e nella Valle d'Illasi dove ha assunto nomi diversi come «Rossara» o «Rossanella» nella zona del Garda, o come «Brepon» in Valpantena.

  caratteristiche sensoriali del vino: la vinificazione di quest'uva produce vini semplici, di scarso colore, profumo delicato, medio corpo ma sapidi e di grande beva.  
utilizzo enologico:
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